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La maggior parte dei visitatori si affretta a vedere Palazzo Ducale prima di lasciare Mantova, ignara del fatto che questa città rinascimentale nasconde collezioni artistiche straordinarie nei suoi musei meno frequentati. Oltre il 78% dei viaggiatori culturali si dice frustrato dai siti affollati, mentre il 62% ammette di perdersi esperienze significative seguendo itinerari generici. La vera sfida è capire quali musei meno conosciuti custodiscono capolavori e quali invece è meglio saltare, un dilemma reso più complicato dalla scarsità di informazioni in inglese e dagli orari di apertura confusi. Così, molti viaggiatori perdono tempo prezioso o, peggio, passano accanto a capolavori a pochi passi dai percorsi turistici senza riconoscerne il valore.

Perché le gallerie nascoste di Palazzo Te battono la folla del cortile
Mentre tutte le guide turistiche ti portano alla famosa Camera dei Giganti di Palazzo Te, pochi menzionano l'Appartamento del Giardino Segreto, dove Federico II Gonzaga ospitava incontri privati. Queste stanze appartate contengono gli affreschi più provocatori di Giulio Romano, da storie d'amore mitologiche ad allegorie politiche, tutti da ammirare senza doversi fare spazio tra la folla. Gli stucchi della Sala delle Aquile rivaleggiano con quelli di Palazzo Vecchio a Firenze, ma qui i visitatori sono il 5%. Visita nei pomeriggi feriali dopo le 15, quando i gruppi turistici si diradano, per studiare i dettagli dei ritratti equestri nella Sala dei Cavalli, che si dice abbiano ispirato Rubens. I ricercatori locali spesso si fermano qui a prendere appunti e, se chiedi gentilmente, potrebbero svelarti i simboli nascosti nelle decorazioni.
Come sfruttare al meglio i pass museali di Mantova
La Mantova Card viene spesso sottovalutata, ma diventa indispensabile una volta scoperti i suoi vantaggi. Oltre all'ingresso ai siti principali, include l'accesso prioritario alle mostre temporanee del poco frequentato Museo Diocesano, dove a volte è esposto in prestito l'Adorazione dei Pastori di Caravaggio. Inoltre, il pass copre la Casa del Mantegna, un museo biografico che spiega le tecniche rivoluzionarie dell'artista prima di ammirare i suoi affreschi a Palazzo Ducale. Acquista online con tre giorni di anticipo per attivare il conto alla rovescia di 72 ore al primo museo, evitando code all'ufficio turistico. Attenzione: le domeniche pomeriggio l'ingresso ai musei statali è gratuito, ma non include le collezioni speciali di Palazzo Te.
I segreti architettonici del Teatro Bibiena
Mozart vi suonò a 13 anni, ma la vera meraviglia del Teatro Bibiena sta nei suoi effetti ottici. La forma a campana crea un'acustica perfetta: provate a sussurrare vicino ai pannelli di legno vicino al Palco 7 per sentirlo. Le colonne a trompe-l'oeil sembrano prolungarsi all'infinito. Molti visitatori si limitano a una foto dal palco, perdendo il piccolo museo al piano superiore che racconta come Antonio Bibiena superò il rivale padre nella progettazione di questo capolavoro. Cerca la porta nascosta vicino al palco reale che conduce ai saloni privati dove Casanova giocava d'azzardo. Visita durante le prove del mercoledì pomeriggio (aperte al pubblico) per ascoltare i musicisti moderni affrontare le stesse sfide acustiche di Mozart nel 1770.
Dove alloggiare per visitare i musei meno noti di Mantova
Scegliere un alloggio vicino a Piazza Sordello ti mette a 5 minuti a piedi da tre musei sottovalutati che molti hotel non menzionano. Palazzo San Sebastiano, del XVI secolo, ospita i cartoni originali dei Trionfi di Cesare di Mantegna, mentre il vicino Museo Tazio Nuvolari celebra il pilota con moto d'epoca. Per chi si alza presto, la Casa del Rabbino apre alle 7:30 con una splendida collezione di arte ebraica, un'alternativa tranquilla ai siti affollati. Hotel come il Rechigi offrono sconti sulla Mantova Card, mentre la terrazza di Palazzo Castiglioni regala la stessa vista che appare negli affreschi di Palazzo Ducale. Evita le zone vicino alla stazione: il risparmio in euro non vale il tempo perso per raggiungere il quartiere culturale.