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- Mostarda di Mantova: dove...
Gli amanti del cibo che visitano Mantova spesso restano delusi dopo aver acquistato mostarde industriali nei negozi turistici – una pallida imitazione del condimento artigianale che i locali adorano. Oltre il 68% dei visitatori compra inconsapevolmente versioni scadenti, con coloranti artificiali e frutta precotta, perdendo il perfetto equilibrio tra frutta candita, olio di senape e spezie che rende la mostarda mantovana autentica indimenticabile. Questa delusione culinaria lascia i turisti con souvenir mediocri e un'idea distorta di una delle tradizioni gastronomiche più antiche della Lombardia. La sfida sta nel distinguere i produttori artigianali dalle imitazioni commerciali in una città dove la qualità varia enormemente tra le botteghe nascoste e i negozi appariscenti.

Come riconoscere una mostarda autentica
I barattoli luccicanti sugli scaffali dei supermercati vicino a Piazza Sordello spesso contengono frutta precotta immersa in sciroppo con aromi artificiali – ben lontani dai metodi tradizionali che richiedono mesi di lenta canditura. La vera mostarda mantovana dovrebbe avere pezzi interi di pera o mela cotogna leggermente croccanti, sospesi in uno sciroppo speziato con semi di senape visibili. I segni rivelatori dei prodotti scadenti includono colori troppo vivaci (quella autentica si scurisce con il tempo), etichette con 'aromi' invece di essenza di senape vera, e prezzi inferiori a €8 per 200g. Per la versione originale, cercate produttori come La Dispensa dei Saporiti, che usano pere Cotogna di Bazzano e lasciano sviluppare il piccante della senape gradualmente per settimane.
Tre botteghe storiche amate dai locali
Dietro una facciata modesta in Via Fernelli, l'Antica Drogheria Secco rifornisce la nobiltà mantovana dal 1843, preparando ancora la mostarda in calderoni di rame con tecniche tramandate per generazioni. La loro 'Perla Mantovana' unisce la dolcezza dell'albicocca a un retrogusto piccante, perfetta con i bolliti. A dieci minuti a piedi, il Laboratorio di Lucia crea varianti stagionali come la mostarda di zucca in autunno o quella alle ciliegie in primavera. Per ingredienti bio, l'Azienda Agricola Bosco Verde, fuori città, coltiva tutta la frutta in loco e offre laboratori per imparare la tecnica tradizionale 'a occhio'.
Quando acquistare e degustare la mostarda
I produttori artigianali seguono cicli precisi che i viaggiatori possono sfruttare. Visitate la Drogheria Secco tra le 10 e le 11:30 da martedì a giovedì per trovare lotti freschi prima dell'arrivo dei turisti. Il venerdì mattina al Laboratorio di Lucia si assaggiano spesso barattoli appena preparati. Da novembre a febbraio ci sono edizioni limitate con agrumi e castagne, mentre in luglio non perdete quella alle pesche. Molte botteghe chiudono dal 10 al 25 agosto, quindi settembre è ideale per assaggiare le nuove preparazioni. Chiamate per confermare le 'prove gratuite' – di solito offerte con grissini per abbinamenti.
Idee creative per gustare la mostarda
Oltre a spalmarla sul pane, i locali usano la mostarda in modi insoliti. Provatela grattugiata sul risotto alla pilota negli ultimi due minuti di cottura, per una glassa dolce-piccante. A colazione, i mantovani la mescolano al latte caldo con i biscotti – un rimedio invernale storico. Per un aperitivo autentico, unite lo sciroppo di mostarda al prosecco con un rametto di rosmarino, come fa l'Osteria dell'Oca dagli anni '20. Se acquistate più barattoli, conservatene uno: ben sigillato, svilupperà aromi più intensi in 12-18 mesi, diventando ideale per formaggi stagionati come il Grana Padano Riserva.